che giorno è?

giovedì 11 settembre 2008

care baghine, sono commossa.
avverto tutti che la cena è anticipata ad oggi, e che non dirò solo addio io, ma anche checca, che ormai da un giorno convive con tommaso.
a presto.
passo e chiudo.

sabato 6 settembre 2008

nontiscordardimè

la prima volta che ho visto francesca aveva una canottiera nera, senza una spallina, con degli strass luccicosi che disegnavano una corona, e a fianco la scritta "i'm a queen". -oddio, sto messa male- pensai. quando fu claudia ad entrare in casa rimasi sconvolta dalla biondona della riviera il cui sogno era fare la vj, amava fabio volo ma studiava per entrare al parlamento europeo. giulia era totalmente in rosa: felpa, decori, capelli. ogni prima impressione che ho avuto delle mie coinquiline è stata spazzata via nel giro di poche settimane. sono state, insieme ad eleonora -amica necessaria alla mia vita- compagne di pianti (troppi) risate (molte) e telefilm. casa fanciullacci ha visto i 3 anni più importanti della mia vita, di sicuro i più intensi. fra queste pareti si sono rincorse tragedie piccole e grandi, amori presunti e reali, esami riusciti e non, gente col sorriso lampante nella notte, stagisti di ogni tipo, rastafari della prima ora, cani, parentame vario, lasagne, crostate, serate dell'impegno, piscine a 15 euro, zanzare tigri, il dvd di luciano ligabue -odio!odio!-, l'italia wave, le birre, gli anelli di fidanzamento, le sorelle incinte, le risate grasse noiose e troppo gridate -da far spavento-, i mimi, maria de filippi, il lavoro, il servizio civile, la laurea, i tre 109, gli "stavolta lo lascio", i "secondo me lo sposo", il frigo che non ha mai funzionato, jack, pilu, lo stretching, il jogging, i capelli lisci, il gr di casa fanciullacci, "stavolta ognuno si lava i suoi piatti", il comunismo rivendicato, la sala delle mogli morte di fanciullacci, la cantina e la soffitta, i momenti depression con i muse e le candele, ele che mi porta il caffè al letto, ele che si rompe e dice che non mi porterà più il caffè al letto, lo svittol, giulia che vomita, l'unica vacanza insieme, la mia coincamerina sola e speciale, il suo futuro e il nostro. e mica solo questo. anche un sacco di altre cose super personali che stranamente preferirei tenere per me.

mi mancherà tutto. e in fondo mi mancava già da un anno.
venerdì cena di addio a casa fanciullacci.

martedì 5 agosto 2008

Conto alla rovescia

C'è da rimanere basiti:
i giornalisti italiani sono... così italiani.

Ci stanno facendo vedere in tutte le salse che sanno contare e che hanno il "senso" (si dice senso????) del tempo... ma ancora una volta fanno il loro lavoro alla cazzo di cane.

Ora, probabilmente in pochi avranno capito fino a qui il senso di questo post (devo dire che un po' anch'io faccio fatica a capirmi... :D), forse i palati più fini avranno solo capito le citazioni... e solo i veri geni saranno già arrivati a dove vi voglio fare arrivare...


Il mio essere contro i giornalisti italiani nasce dal fatto che ci stanno, per l'ennesima volta, dando le notizie in modo tendenzioso e girandondo intorno alla notizia ma senza veramente centrarne il punto. (sono ancora incomprensibile... lo so... sto facendo come i giornalisti... XD ora vi do la vera notizia)
Questo continuo fare il conto alla rovescia al 08/08/08 (mamma mia sembra una data un po' inquietante... mi ricorda tanto il passato 02/02/02) di per sè non è sbagliato... anzi... il problema è il motivo per cui dicono che si fa il conto alla rovescia... diciamo la verità... a chi interessa dell'inizio delle Olimpiadi???? La notizia vera è un'altra... lo 08/08/08 (leggesi "lo zeroottozeroottozerootto") è il compleanno di una Miriam ... e il conto alla rovescia è per quello... solo che i giornalisti così italiani non ci arrivano....

giuro le intenzioni erano buone... mi rendo conto che il risultato forse non lo è, ma è mattina presto e io devo ancora bere il mio primo caffè... quindi perdonatemi... soprattutto Miriam...

mercoledì 30 luglio 2008

il caldo luglio il luglio caldo

giusto per far qualcosa, mi sono messa, in queste afosissime notti di quasi agosto, a crearmi un account flickr. ebbene si, cari amiche/i e non, dopo lastfm e facebook con cui vi abbiamo portato il verbo dell'internettosità, ora pure flickr. ci si arriva relativamente tardi, in effetti. tardi rispetto al resto del mondo, presto rispetto all'acquisto della macchinetta fotografica. se volete vedere fino a che punto perdo tempo con programmi di post produzione che non so usare perchè oltre ad essere tecnicamente incomprensibili sono anche in inglese, fate un click qui (sul qui prima della parentesi, non su tutti questi qui che ho messo dopo).

miriam

giovedì 24 luglio 2008

panda, vecchia

non ho potuto fare a meno di divulgare il più possibile quello che vi incollo qui sotto. autrice del brano non è una baghina, ma chi delle 5 e oltre ha visitato un paesino sul lago riconoscerà la quattro ruote protagonista...(non della foto, del racconto, la foto è di "repertorio")

la mia panda

Adoro la mia panda. Al suo interno regna un disordine e una polvere tutta campagnola, per non parlare del fango sulle fiancate e dei vetri eternamenti inzaccherati. E che dire dei ragnetti che ogni tanto scendono dal parasole davanti al mio naso mentre guido? O delle api temerarie che entrano, si arrabbiano, sbattono sui finestrini fino a quando io, materna, non le libero?

La mia panda si inerpica sulle strade bianche, rolla e slitta sul ghiaccio e sulla neve, affronta con le sue spazzoline i temporali più cruenti, rimane algida e imperturbabile ai tentativi di scasso, sopporta carichi impensabili per la sua struttura. E’ lì, davanti alla mia porta che mi aspetta paziente nelle mattine d’inverno che è ancora buio, tutta avvolta in un velo di ghiaccio, e pronta a sciogliersi al primo giro di chiave. Ed è sempre lì, nei giorni torridi d’agosto, che persino il colore della carrozzeria sembra svanire, con i suoi due- finestrini-due a dare un po’ di refrigerio naturale, senza la lama ghiacciata dell’aria condizionata.

La mia panda è semplice e forte. Proprio come le persone migliori.

Prendere tre amici veri e una panda (vecchio modello, ovviamente), portarsi in un luogo isolato e tranquillo, fuori mano, al termine di un sentiero sterrato, magari una bella radura col mare in lontananza. Senza scendere dalla macchina addentate i panini croccanti con la mortadella che avrete precedentemente preparato a casa (non eccedere con il ripieno, la mortadella va usata con prudenza e moderazione per poterne cogliere ogni volta il gusto esaltante e popolare) che accompagnerete con una birra italiana bella fredda. Lasciate pure che le briciole cadano a terra nell’abitacolo.